giovedì 24 aprile 2014

How To Kill Hype

In questo editoriale parlerò diffusamente delle scellerate scelte di booking del primo dei due eventi ROH che vedono la partecipazione della NJPW, ovvero Global Wars, a Toronto.


Va premesso il fatto che l'idea alla base di questo show è di presentare le due federazioni e, dunque, ogni fed ha deciso di proporre dei match interni. Già questo non fa presagire buone cose, poichè chiunque, nella stessa situazione, avrebbe mischiato i due roster, al fine di creare match inediti e vendere al meglio l'evento (mi spiego, perchè dovrei vedere questo show così particolare se posso gustarmi gli stessi match in altri contesti?).
Questo fatto, dunque, è inconcepibile perchè non viene sfruttato al meglio un roster dallo starpower unico e, a meno di altre collaborazioni, irripetibile nell'ambito indy USA.  

Vediamo la card, match per match.

Hiroshi Tanahashi & Jushin Thunder Liger vs Shinsuke Nakamura & Jado
AJ Styles & Karl Anderson vs Kazuchika Okada & Gedo
Accorpo questi due match, poichè hanno lo stesso problema: hai tre fenomeni dal Giappone, una leggenda vivente come Liger e due buoni gaijin e li mischi in questo modo, mettendo nel calderone pure Jado e Gedo? Per mostrare al meglio la qualità degli atleti NJPW, non sarebbe stato meglio riproporre qualche match storico in territorio americano?
Dato che comunque hanno deciso di tenere i roster separati, tanto vale proporre grandi match, invece di accoppiate sfigate e pure casuali. Un Okada vs Tanahashi avrebbe fatto così schifo? 
Penso che, mettendo i nomi in un bussolotto ed estraendoli a caso, sarebbero usciti dei match migliori.
Ultima perplessità. Chi cazzo ha avuto la geniale idea di separare Gedo e Jado? Così al posto di avere un match con due merde, abbiamo due match con una merda ciascuno, raddoppiando le probabilità di far uscire una cagata (giusto per restare in tema).
Questi due match sono davvero deludenti ed è a causa loro che, come recita il titolo, viene ammazzato tutto l'hype per le possibili combinazioni da sogno.


Takaaki Watanabe vs Micheal Elgin
Qui non mi dilungo per alcuni motivi:
1) Non conosco bene Watanabe
2) È l'unico mash-up di questa serata, anche se girano voci per le quali Elgin si accaserà in New Japan, magari dopo aver vinto il match titolato contro Okada.

Forever Hooligans vs Young Bucks vs Time Splitters
Questo è l'unico match targato NJPW che non vedo l'ora di gustarmi, poichè abbiamo grandi interpreti delllo stile junior e dunque lo spettacolo è assicurato. Anche qua avrei preferito l'inserimento di una coppia della Ring of Honor (i Dragon, ma anche Cedric e Everett non sarebbero stati male).

Adam Cole vs Kevin Steen
Jay Lethal vs Matt Taven vs Tommaso Ciampa vs Silas Young
Qui non posso criticare nulla, poichè i due match sono perfettamente logici e promettono decisamente un buon spettacolo, grazie allo stato di forma mostruoso di Steen e alla straordinaria bravura dei quattro atleti coinvolti nel fatal four. In questo caso, good job!


Invece lo show di NY promette molto meglio: ottima la scelta di Okada vs Elgin, così come Kushida vs Lethal e Steen vs Nakamura (anche se io questo lo volevo contro O'Reilly). 
Benino Liger vs Cole, poichè Liger ha uno status da leggenda e sconfiggerlo può aggiungere un ulteriore tassello importante al regno di Cole (sbaglio o anche Aries aveva difeso contro Liger?).
Sono perplesso da Bennett vs Tana, eppure la card di New York è decisamente migliore, anche perchè è l'unica nella quale possiamo assistere realmente allo scontro tra due mondi, ad una card unica e difficilmente riproponibile.
Ci vediamo su questo blog per la review di entrambi gli eventi.


Un saluto, Jacopo

venerdì 18 aprile 2014

I Match Sconosciuti #3

Oggi non parlo di un match del passato, come (qui) o (qui), ma di un match di quest'anno, tenutosi nella Revolution Pro Wrestling, fedrazione inglese in un momenti di formissima.
Si pensi solo che è riuscita a chiamare in Inghilterra atleti del calibro di Hirooshi Tanahashi e Prince Devitt, oltre a fenomeni come Elgin, Richards, Ricochet, che si aggiungono ad un roster di base fenomenale (Marty Scrull, Will Ospreay, Paul Robinson, Noam Dar).
L'incontro di oggi è un fenomenale Swords of Essex (Will Ospreay e Paul Robinson) vs Inner City Machine Guns (Ricochet e Rich Swann), valevole per i titoli di coppia chiamati "Undisputed British Tag Team Championship".



Che dire? L'incontro rasenta la perfezione.
L'inizio è perfetto e vede degli scambi notevoli tra questi quattro fenomeni dello stile high flyer; il tutto culmina con uno spettacolare doppio volo incrociato all'esterno del ring da parte degli Swords. Nella parte centrale il ritmo rimane abbastanza alto, nonostante qualche imprecisione, grazie ad azioni sempre divertenti e mai banali (il People Moonsault di Ricochet è una mossa da incorniciare). Infine si scatena l'inferno: calci a non finire, rotazioni, proiezioni, il tutto perfettamente concatenato e senza una sbavatura.
Un applauso particolare va ai campioni uscenti: Robinson e Ospreay non si fanno oscurare dai più blasonati colleghi americani, dimostrandosi il futuro dell'high flying targato UK (anche se spero nel loro approdo negli USA). 

Questo match è imperdibile per gli amanti dei match di coppia, dell'high flying e del buon wrestling. 

Dando i numeri, direi un 9,5. Un forte Match of the Year Candidate, sul livello di Ricochet vs Gargano e del Fatal Four Way del DDT4.

Mi scuso se, per un po', sarò assente dal blog, ma altri impegni mi portano via molto tempo. 
Un saluto, Jacopo

mercoledì 9 aprile 2014

Laissez Les Bons Temps Rouler


Come ogni anno, è tempo dello Showcase of Immortals, il Grandaddy of Them All. Dal Mercedes Benz Superdome, New Orleans, Lousiana, ecco a voi la trentesima edizione di Wrestlemania.


Le danze vengono aperte nel kickoff dal match per i titoli di coppia. Gli Usos, campioni in carica, devono difendersi dall'assalto dei Real Americans, guidati dal buon Zeb Coulter; dai RybAxel e dai Matadores, accompagnati da un Torito in versione Botchamania. 
L'incontro è decisamente adatto a scaldare la folla: rapido, ben combattuto, a tratti spettacolare. 
Diego & Fernando hanno fatto la loro porca figura, sul ring ci sanno stare e si vede, ma il pubblico è rimasto abbastanza indifferente. Giusta la loro eliminazione precoce, visto che hanno dato tutto & subito, accelerando il ritmo e sfoderando alcune manovre degne di nota, come la loro finisher su Axel all'esterno del ring.
Ecco, Axel sembrava fuori luogo, come Rosy Bindi su un numero di Playboy, infatti non faceva altro che sbraitare in modo esagerato. Anche Ryback non ha fatto un figurone, svolgendo il suo compitino e stop.
I Real Americans sono stati i veri mattatori della contesa. Prima Swagger elimima i portoricani grazie ad una spettacolare combo Belly to Belly into a Patriot Lock. Poi fanno fuori gli ex clienti di Heyman (strano che sia stato proprio Cesaro...) grazie ad uno spettacolare Very European Uppercut. Infatti perdono solo quando gli Usos, galvanizzati da un pubblico amico, li fanno litigare, in modo tale da far avvenire il tanto sperato split tra Cesaro e Swagger.
Buon match che conferma la fiducia negli Usos e ci consegna un nuovo Cesaro, più amato che mai dal pubblico.



Lo show comincia con un discorso del presentatore, l'immortale Hulk Hogan che, insieme a Stone Cold Steve Austin e a The Rock, ha intrattenuto il pubblico, dando un benvenuto caloroso.
Molto bello questo segmento, con le tre leggende che divertono e si divertono, anche grazie al Silverdome (cit.) che sta al gioco e spalleggia i tre fantastici intrattenitori.
Un inizio con il botto, un Wrestlemania Moment divertente e leggero, realizzato in maniera impeccabile.



L'opener di questa storica edizione è niente-popò-di-meno-che la sfida tra il COO, Triple H, e il beniamino del pubblico, Daniel Bryan. Il match è molto buono, grazie ad una storia narrativamente efficace e a due storyteller eccezionali. 
Triple H prosegue il lavoro iniziato da settimane, bersagliando costantemente il braccio e la spalla di Bryan e dimostrando di essere un assassino sia fisico che mentale. 
Bryan, invece, tiene fede al suo ruolo di underdog, soffrendo, mantenendo alto il livello di tenacia ed intensità. Ciò gli ha permesso di non arrendersi, nonostante il dolore continuo provocato dal rivale.
Il match, oltre che di una grande psicologia, ha goduto di un buon ritmo, soprattutto verso la fase finale, impreziosita da molte nearfalls credibili e da alcuni scambi da incorniciare.
Ultima cosa: il contorno. È stato un vero e proprio spettacolo.
Da una parte abbiamo un ingresso trionfale di Triple H, da vero imperatore che esce dal castello e scende sul campo da battaglia. Dall'altra abbiamo il paladino della gente, acclamato a grande voce dal popolo, un ragazzo a cui non servono troni nè scettri: il suo potere è il consenso, urlato ad alta voce attraverso una semplice parola. Yes. Yes. Yes.
(Rovino il momento poetico commentando la tenuta di Stephanie. Avete presente quelle accompagnatrici d'alto bordo, eleganti e distinte? Ecco, lei era tutto il contrario. Pareva una mistress sadomaso, appena uscita dal suo dungeon).



Se state cercando un match lungo, combattuto ed equilibrato, questo incontro non fa per voi. Infatti è stato uno squash di tre minuti in cui lo Shield ha annientato i tre rivali, non concedendo loro nemmeno un'offensiva degna di questo nome.
I tre mastini della giustizia hanno scaricato la loro rabbia ed energia contro i malcapitati, distrutti da una serie incredibile di manovre, concatenate alla perfezione. Da segnalare il doppio Suicide Dive
È stata una buona idea realizzare uno squash così, a Wrestlemania? Assolutamente sì.
Infatti hanno speso il meno tempo possibile, ottenendo il massimo risultato con il minimo sforzo; lo Shield è stato esaltato, uscendo dal match sempre più forti e sempre più uniti; mentre Kane ed i New Age Outlaws hanno le spalle abbastanza larghe da sopportare una sconfitta così dura.
Ottimo booking, ottima riuscita.



La Battle Royal mi è piaciuta molto. L'inizio è, ovviamente, caos puro, dato che ci sono 29 uomini sul ring (Yoshi Tatsu non lo conto, è durato meno una scatola di Gocciole nelle mie mano). Con il passare dei minuti, il ring viene liberato e la Battle Royal raggiunge il suo culmine quando sul ring rimangono in pochi. 
Alcuni eventi salienti.
- Il dominio iniziale della 3MB (idoli assoluti)
- Fandango che elimina Big E con un bel calcio alto (possibile feud in arrivo, dato che il ballerino era destinato al titolo già l'anno scorso)
- L'eliminazione di Justin Gabriel, visivamente la seconda piú spettacolare
- Il main eventer di WM 27 cacciato dal Cobra di Santino Marella
- L'ultimo match in WWE di David Otunga
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Bello anche questo match, poichè narra una storia efficace, che si discosta dal classico Cena vs Monster. Infatti abbiamo un Wyatt che, aiutato dai suoi plagiati seguaci, cerca in ogni modo di spingere Cena a tradire i suoi ideali, la sua "legacy"; mentre il nostro eroe è costretto ad un arduo compito: sconfiggere l'avversario, mantenendo i propri valori.
Tutto il match è basato su questo canovaccio e, dunque, la storia è narrata in maniera convincente. Ottimi i miglioramenti di Wyatt sul ring e soprattutto nell'interpretazione del personaggio. Un esempio è quando, a inizio match, si mette a ridere mentre Cena lo sta colpendo, perchè lo scontro stava prendendo la direzione voluta. Oppure quando intona la canzoncina da psicopatico, o ancora quando spaventa Cena con la posizione a ragno. Bella anche l'entrata, preceduta da un rituale di stregoneria, veramente adatto a New Orleans
Anche Cena ha combattuto bene, dimostrando per l'ennesima volta la sacralità e la validità dei suoi valori, che gli hanno concesso di vincere nonostante tutto. La chiave è stata capire che la forza di Wyatt risiede nel suo carisma, nei suoi seguaci, come accade per tutti i santoni. Così, eliminando prima Harper e poi Rowan, trova il punto debole del fu Husky Harris, riuscendo a pinnarlo per la prima volta.
E l'abbraccio con il bambino finale è simbolo ed emblema di tutto ciò.


Qui non voglio parlare del match, che tra l'altro non mi è piaciuto molto, ma qui si parla di storia, anzi di leggenda.
La streak è finita, è stata brutalmente interrotta da uno strepitoso Brock Lesnar. Inizialmente ciò mi ha lasciato allibito, ammutolito, esterrefatto. Non ci volevo credere. Eppure, riflettendo a mente fredda, trovo che questa scelta abbia molti pro, seppur qualche contro sia presente.
Prima cosa, ha reso il trentennale un evento indimenticabile, storico, al limite del leggendario. Questa è una cosa da non sottovalutare, perchè rende speciale l'intero evento. Inoltre fa passare in secondo piano la riuscita del match.
Capitolo Lesnar. Lui è l'uomo giusto per distruggere la streak perchè è una bestia, indomabile, sprezzante, senza pietà per una leggenda del calibro di Taker. Inoltre ha le (s)palle abbastanza grosse per poter sostenere un'eredità così enorme. Per non parlare dell'aura di imbattibilità che viene trasferita all'ex UFC, aura di cui potranno usufruire i futuri avversari di Lesnar, tipo il nuovo assistito del suo manager o il nuovo campione, sul cui titolo Lesnar ha già messo gli occhi...

Parliamo di Undertaker. Lui, finalmente, è tornato umano, è stato battuto dal tempo (che passa inesorabilmente per tutti), probabilmente abbiamo davvero assistito alla fine di un'era. Questa sconfitta ci ha ricordato che Taker non è solo la streak, è una leggenda incarnatasi in un uomo, uomo che alla fine ha avuto la meglio. Inoltre ha reso ancora più preziose le precedenti vittorie, che, se prima sembravano scontate, ora sono ancora più storiche.

Ultima nota la merita l'atmosfera, surreale, creata da un pubblico stupito al limite del sogno. Questa è, allo stesso momento, grande pregio (70*000 persone in silenzio sono uno spettacolo irripetibile), ma anche grande difetto, dato che lo shock ha colpito così fortemente da bloccare il pubblico anche per il proseguo di serata.




Dai, ammettiamolo. Pensavamo uscisse una merdata, e invece è stata una piacevole sorpresa, per essere il match pausa-cesso.
Da ricordare. AJ Lee vince; le Bellas stupiscono con un doppio Suicide Dive ; c'è stata una rara mossa combinata a tre dal paletto; Eva Marie è una gnocca da paura; Rosa Mendes con quella pettinatura anni 40 è piacevole come l'acido cloridrico sulla lingua.



Eccoci al main event, che vede il campione Randy Orton sfidare il vincitore della Rumble Batista ed il beniamino del pubblico, il malandato Daniel Bryan. 
Allora, il match è a tratti divertente, soprattutto verso la fase finale, quando il ritmo si è alzato (spettacolari alcune manovre, come la Powerbomb into an RKO sul tavolo dei commentatori spagnoli). 

Anche qui la storia raccontata è stata perfetta: Bryan che riesce a trionfare nonostante tutto e tutti, superando ogni ostacolo, come l'intervento di Triple H o la temporanea alleanza tra i suoi due rivali. Riesce a superare anche il dolore e alzare le due cinture in un tripudio di gente festante.
Finalmente hanno vinto i fan, la compagnia si è piegata al nostro volere. Finalmente.
Yes.
Yes.
Yes.





Un saluto, Jacopo {Yes, Yes, Yes}

sabato 5 aprile 2014

I Match Sconosciuti #2

Questi quattro match provengono dal midcard dei primi show dell'Evolve e i nomi sono decisamente succulenti (anche se allora non erano i top names di oggi). 
Analizzo i match insieme poichè simili, in quanto molto brevi (nessuno supera i 13 minuti), ma movimentati. Se avete una decina di minuti libera consiglio di buttare un occhio su questi incontri. (Qui il primo episodio)

Adam Cole vs Johnny Gargano. Evolve 4
Ricochet vs Kyle O'Reilly. Evolve 5
Up In Smoke vs Aeroform. Evolve 5
Chuck Taylor vs Akira Tozawa. Evolve 7


Sfida tra un ring attire arancione-imbarazzante e un'acconciatura incostituzionale

Cole vs Gargano è stato molto piacevole, con una bella fase iniziale e un proseguimento molto combattuto. Interessanti alcune manovre, come il calcio molto alto di Cole (con Gargano sul paletto) o la DDT dal paletto. Tra i quattro, comunque, è il match meno bello (sul 7+), visto che paga una durata inferiore agli altri (7 minuti molto ben combattuti, comunque).

Style Battle!

Ricochet vs O'Reilly è un incontro molto interessante, poichè mostra in breve le abilità di entrambi gli atleti ed i rispettivi stili, mescolati alla perfezione. Il canovaccio del match è Kyle che cerca di sottomettere il rivale, mentre Ricochet cerca lo spottone per chiudere la sfida. 
Spero che i due possano sfidarsi ora, visto che Kyle è incredibilmente migliorato (con una serie di nuove combinazioni) e Ricochet che è uno dei lottatori più completi al mondo.
Si merita un 7/8.

Up in Smoke vs Aeroform è stato uno spotfest con i controcoglioni. Breve, ma intensissimo. È un match rapidissimo, zeppo di manovre da mascella spalancata e di mosse combinate. La parola chiave del match è "innovazione", dato che ho assistito a cose mai viste.
Iperconsigliato, anche se ci sono spotfest molto migliori. 8



Concludo questa rassegna di match della prima Evolve con il match migliori tra questi quattro: Chuck Taylor vs Akira Tozawa, dal settimo evento della federazione.
Il match parte lentamente, con una fase di studio, ma si impenna dopo pochi minuti, grazie ad un Chuck Taylor in forma smagliante e ad un Tozawa in netto miglioramento (anche se il top della forma la sta raggiungendo adesso). L'azione è forsennata, calci a non finire, proiezioni spettacolari ed una Awful Waffle (?) meravigliosa. 
Numericamente direi un 8+, votone per un match da 10 minuti. Bravissimi.


Anche oggi ho finito.
Un saluto, Jacopo




venerdì 4 aprile 2014

ROH Live Event #5 Flyin' High

La Ring Of Honor sbarca a Dayton, Ohio, per un nuovo live show.
Annunciato uno scontro tra i Briscoe e i rispettivi avversari a Supercard of Honor, ovvero Adam Cole e Micheal Bennett. Cedric prosegue la sua serie di scontri con grandi atleti, oggi il prescelto è Micheal Elgin. Inoltre c'è il match da copertina, quello su tutti i poster, lo scontro tra l'ex TNA AJ Styles e l'ex NXT Chris Hero.



Voti
The Decade vs Caprice Coleman & Adrenaline Rush. 7+
RD Evans vs Kyle O'Reilly vs Silas Young vs The Romantic Touch. 6+
Micheal Elgin vs Cedric Alexander. 8,5
RD Evans & Kevin Steen vs ReDRagon. 6,5
Tommaso Ciampa vs Matt Taven. 7,5
AJ Styles vs Chris Hero. 8
Briscoe Brothers vs Micheal Bennett & Adam Cole. 7,5

La serata si apre alla grande con un opener solido che vede opposti i veterani della Decade e il trio formato da ACH, TD Thomas e Caprice Coleman. Il match è buono grazie alla concretezza di un trio e alla spettacolarità dell'altro. Faccio un appello alla ROH: usate un po' di più Coleman, dato che potrebbe essere un buon midcarder, ma dallo split dei C&C non appare più con regolarità (rispetto a gentaglia come The Romantic Touch che appare sempre...)
Sorvolo sul doppio match di RD Evans. Dico solo che, ok, fa ridere, ma vederlo umiliare (seppur grazie all'assist del sempre-più-magro Steen) gli ex campioni di coppia dà un po' fastidio.

Taven vs Ciampa è stato il solito buon match tra i due, con una buon ritmo, ottime counter (dato che i due ormai si conoscono bene), ma con un finale abbastanza brutto da vedere.
Tuttavia questo è necessario per inserire un ulteriore tassello alla rivalità tra Taven e Truth Martini; inoltre il feud proseguirà in Lousiana, quando Taven sarà costretto a sfidare un mystery opponent (probabilmente il nuovo membro della House of Truth). Io spero in Everett, dato che sarebbe un ottimo modo per dargli risalto, anche se il timore di un Hardy (annunciato) o, peggio ancora, di un Kongo c'è e si fa sentire.
Elgin vs Alexander è un matchone. Match della serata a mani basse e, ad oggi, uno dei migliori match dell'anno targato Ring of Honor. Lo stile da high flyer di Cedric si è combinato alla perfezione con il powerhouse Elgin (su questo ci avrei scommesso, visti i match di Elgin in PWG con i vari Ricochet, Rich Swann e AR Fox). Inoltre prosegue ancora la splendida costruzione di Alexander, da manuale.
Bravi, bravi, bravi.

Styles vs Hero è stato bello, con buone combinazioni, ma le attese (elevatissime) sono state parzialmente deluse, poichè è mancata una fase finale movimentata ed il termine della contesa è stato troppo improvviso, peggio di una RKO di Orton. Decisamente notevoli, comunque, alcune azioni, una su tutte il Pelè Kick come counter all'Elbow Smash.
Buono anche il main event. Il ritmo della contesa è stato abbastanza sostenuto, soprattutto durante la fase finale, molto movimentata anche grazie alle azioni fuori dal ring (bella la sequenza che ha portato allo schianto sul tavolo). Anche qui, ad un'azione divertente, ma non eccelsa, sopperisce un incredibile booking, dato che il feud tra Briscoe e Cole è portato avanti alla perfezione.
Cole non è un campione indegno, semplicemente Jay continua a dimostrarsi migliore di lui, meritandosi il titolo di "Real World Champion". Tutti i nodi verranno al pettine nel Ladder War a Westwego, match nel quale, comunque, Jay può essere ulteriormente tutelato, mentre Cole può continuare il regno vincendo legittimamente.

Anche oggi ho concluso.

Un saluto, Jacopo

mercoledì 2 aprile 2014

I Match Sconosciuti #1

In questa rubrica, di carattere occasionale, parlerò brevemente di quei match, più o meno belli, provenienti dalle indy di cui non si sente mai parlare.
Il match di oggi è una piccola perla, trovata in un vecchio show della Dragon Gate USA, quando la fed poteva vantare numerose star giapponesi ed uno stile molto vicino a quello della compagine orientale.
Andiamo al sodo.


24/07/2010
DGUSA Enter the Dragon

Masato Yoshino, Mike Quackenbush, Jigsaw & Hallowicked vs Akira Tozawa, Yamato, Gran Akuma & Jon Moxley.



Questo è un match 4 vs 4 ad eliminazione, disputato tra Yoshino ed i Sekigun ed il team Kamikaze USA. 
La partenza è subito molto forte, con un rissone che coinvolge tutti e otto i partecipanti, ma questo dura poco. Infatti si torna subito sul ring con un azione a cento all'ora (con l'eccezione di Yoshino, lui va a velocità tripla), senza pause, complice l'elevato numero degli atleti in gioco. Insomma, questo è il tipico match della DG, esattamente quello che manca alla federazione oggi.
Le prime eliminazioni sono indolori, infatti i due mascherati se ne vanno dopo alcune ottime azioni, eliminati dalla finisher di Yamato; oltre che dall'intervento illegale di Moxley, che imbraccia una sedia, elimina e si fa eliminare dalla contesa. 
Il match esplode definitivamente quando sul ring rimangono solo i giapponesi e Quack, autori di una prestazione alle stelle: 5 minuti di follia pura, con un finale visivamente davvero bello.


Dando i numeri, sarebbe un 8/9.
Ciò che mi impressiona è la posizione del match nella card: terzo match e, a quanto pare, è uno dei tanti. Se le prestazioni standard della DGUSA 2010 sono tutte così, recupererò sicuramente altro (nello stesso show trovo un Shingo vs Danielson e un Adam Cole vs Chuck Taylor vs Arik Cannon vs Ricochet...)
La differenza con la federazione odierna è lampante e ciò è abbastanza triste. 

Per oggi è tutto.

Un saluto, Jacopo